S. Giovanni evangelista di Domenico Corvi

Tempera su tavola
1749-1750
Domenico Corvi
cm. 47 x 47
 

Nel tondo del 1749 (o 1750) è raffigurato l’evangelista Giovanni che tiene nella mano sinistra un libro, cioè il Vangelo, e un calamaio mentre nella destra una penna. In basso a destra appare un’aquila, il simbolo di Giovanni evangelista. Tutto è rappresentato nei minimi particolari resi evidenti dal forte contrasto tra il fondo scuro e la luce proveniente da sinistra che illumina la scena. L’opera venne commissionata dalla confraternita di Sant’Orsola di Viterbo.

La resa pittorica di quest’opera è simile a quella del pittore boemo Raphel Mengs, già attivo a Roma nel 1744 dove il giovane pittore viterbese si trovava da molto tempo ed era conosciuto tanto che, in questo stesso anno, fu scelto un suo disegno per il frontespizio della settimana Santa.

Quest’opera del Corvi fu identificata da Noris Angeli, e confermata da Italo Faldi nel 1996, in seguito al ritrovamento di una nota di pagamento del 1749 nell’archivio del Sodalizio della Confraternita di Sant’Orsola, committente dell’opera.

Lo stile pittorico dell’artista conferma la datazione mediante il confronto con il San Michele Arcangelo conservato nella chiesa di Trinità dei Monti a Roma, generalmente datato al 1763, ma che il Titi anticipa al 1749 sulla base dello stile e della composizione simili all’opera in esame.

Altre opere dell’autore conservate all’interno del Museo sono le seguenti: Santa Giacinta Marescotti, i bozzetti per gli affreschi della chiesa del Gonfalone.

BIBLIOGRAFIA

– G. TIZIANI, San Giovanni Evangelista, in “Domenico Corvi”, a cura di V. CURCI- A. LO BIANCO, catalogo della mostra, Roma 1998, p. 84

– I. FALDI, Domenico Corvi a Viterbo, in “Bollettino d’Arte”, LXXX, 95, 1996, pp. 121-126

– N.ANGELI, Chiesa del Gonfalone in Viterbo ciclo pittorico del Battista, Viterbo 2007

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