Croce con stauroteca

Croce: argento fuso, cesellato, inciso, cristallo di rocca
Stauroteca: argento dorato, gemme
1634
Giovanni Francesco Frangi
altezza 57 cm, larghezza 28 cm, diametro base 15 cm

 

L’iscrizione posta alla base ricorda che il cardinale Tiberio Muti, vescovo di Viterbo nel 1634 vi fece racchiudere una piccola stauroteca (cioè un reliquiario contenente uno o più frammenti di legno della croce di Cristo) dorata.

Si tratta di un minuscolo Calvario con decorazioni trilobate alle estremità della croce e volute che si diramano dalla base secondo una tipologia bizantineggiante diffusa in età gotica soprattutto in Francia.

La piccola croce è posta nell’ampia teca ricavata all’incrocio dei bracci. Quello verticale è poi infisso nella base circolare dove è ripetuto lo stemma della famiglia Muti.

Quest’opera costituisce una delle poche note del pur attivissimo Giovanni Francesco Frangi, artista che operò principalmente a Roma nella prima metà del seicento, e dimostra come questi non fosse influenzato dall’arte barocca ma più rivolto verso il recupero di eleganti stilemi manieristi.

Dettaglio della stauroteca
Dettaglio della stauroteca

 

Bibliografia
– Foto di Sailko, da Wikipedia

– Benedetta Montevecchi (a cura di), Sculture Preziose. Oreficeria sacra nel Lazio dal XIII al XVIII secolo, Edizioni Musei Vaticani, Città del Vaticano 2015

Gli approfondimenti in questo articolo sono consultabili grazie al
“Progetto realizzato con il sostegno della Regione Lazio per Biblioteche, Musei e Archivi – Piano annuale 2023, L.R. 24/2019”

Condividi :